Chi siamo

INCOSE Italia è il nome del Capitolo italiano dell' "International Council on Systems Engineering" (http://www.incose.org/).
L’attenzione al “systems engineering” è andata rapidamente crescendo in Italia negli ultimi anni, sia nel settore privato che in quello pubblico.
L’industria dell’aerospazio e della difesa, che ha una lunga tradizione in Italia, è particolarmente interessata al “systems engineering”. La crescente complessità dei sistemi, la rapida evoluzione delle tecnologie e le sfide della net-centricità e dei “sistemi di sistemi” richiedono un approccio olistico e metodologicamente strutturato.
Anche industrie ed aziende fornitrici di servizi in ambito civile sentono la necessità di un approccio sistematico al progetto architetturale ed allo sviluppo di sistemi futuri.
Il Capitolo italiano è stato molto attivo negli ultimi quattro anni, organizzando seminari e corsi introduttivi su numerosi temi: la gestione dei requisiti, il “systems architecting”, gli “architectural frameworks”, il SysML, la sicurezza dei sistemi ed altri.
Inoltre, abbiamo stabilito buone relazioni con istituzioni accademiche, che hanno permesso l’organizzazione di corsi sul “systems engineering” nell’ambito dei programmi di Master post-universitari.

sabato 6 dicembre 2008

"Systems Engineering" all'Università La Sapienza

Salve a tutti,sono un ex-studente di Ingegneria delle Telecomunicazioni, ora impegnato nel settore Difesa (Selex Sistemi Integrati), che vorrebbe raccontare qualcosa della sua esperienza universitaria di Systems Enginnering (SE). Infatti ho avuto la fortuna di partecipare al progetto della missione spaziale ESMO (European Student Moon Orbiter), attualmente in Fase B, condotta dall''Agenzia Spaziale Europea che coinvolge studenti (bachelor, master e PhD) provenienti da tutta Europa e Canada (ogni università ha in carico uno o più sottosistemi). Io ho avuto l'ulteriore fortuna di essere selezionato come Ground Segment System Engineer nel team internazionale di System Engineering e di partecipare a 5 Workshops di una settimana ad ESTEC in Olanda e 1 Workshop di un giorno ad ESOC in Germania. Mi sono dedicato a questa attività per 2 anni, occupandomi di principalmente di System Requirements, Subsystem Requirements, System Design (anche con la Concurrent Design Facility), Interface Control Documents, il tutto naturalmente seguendo gli standard ECSS.Per uno studente approcciare i metodi del SE può essere ostico all'inizio, perchè si è abituati molto spesso a studiare a livello di sottosistema e non si ha una visione globale di come i sottosistemi si interfacciano e compongono un sistema complesso come un satellite o un sistema radar. Inoltre manca quasi del tutto l'approccio basato sui requisiti , la mentalità di analizzare un sistema complesso nel suo insieme e definire "cosa" deve fare (approccio basato su requisiti) prima di definire "come" deve essere fatto (approccio usuale universitario).L'esperienza che ho vissuto ha cambiato il mio modo di essere ingegnere, rendendomi capace di approcciare progetti in campi di ingegneria anche non affini al mio, e questo grazie alle metodologie di SE: in un certo senso mi sento privilegiato per tutto quello che ho potuto imparare da questa esperienza e sono contento che ora altri studenti stanno lavorando e imparando al posto mio. Penso che corsi di SE dovrebbero essere inseriti nei piani di studio delle lauree magistrali in Ingegneria, magari favorendo ancora di più lo scambio tra università e aziende, o avvalendosi del supporto di associazioni come INCOSE, perchè è evidente che queste metodologie devono far parte del bagaglio tecnico di un moderno ingegnere.Spero di continuare la mia crescita a livello di Systems Engineering non solo nel lavoro di tutti i giorni ma anche grazie alle possibilità offerte da INCOSE.
Saluti a tutti,
Roberto Dell'Ariccia

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