Un primo commento a caldo sul nostro primo sondaggio "online", dedicato ai "tool software" per la gestione dei requisiti. Con tutta la cautela necessaria quando si analizzano dati statistici (ricordiamo i polli di Trilussa) e tenendo conto del numero relativamente esiguo di risposte ricevute, si possono tuttavia fare alcune interessanti considerazioni.
Come prevedibile, DOORS e Requisite Pro, rispettivamente Telelogic/IBM ed IBM, si dividono la maggior parte dell'utenza, con un 52% complessivo (DOORS è in realtà in leggero vantaggio, con il 29% rispetto al 23% di Requisite Pro).
Esiste poi un 17% degli utenti che utilizza tool diversi dai due in "pole position": sarà interessante investigare con più attenzione su ciò che bolle in pentola al momento.
Ma il risultato più interessante (e preoccupante) è che quasi un terzo delle aziende rappresentate (attenzione: si tratta peraltro di aziende che annoverano tra i loro collaboratori degli esperti di "systems engineering", membri di INCOSE) non fa apparentemente uso di alcun "tool software" per definire e gestire i requisiti.
Se è vero che i tool di per sè non sono indicazione di maturità, a meno che non siano l'incarnazione di una specifica metodologia e non si inseriscano in un processo strutturato, è altrettanto vero che, particolarmente nel campo della gestione dei requisiti, il mancato utilizzo di strumenti informatici è spesso indizio di una deficienza grave nell'approccio complessivo al "systems engineering".
Il dibattito è aperto; particolarmente graditi i commenti delle aziende fornitrici, grandi e piccole.
Come prevedibile, DOORS e Requisite Pro, rispettivamente Telelogic/IBM ed IBM, si dividono la maggior parte dell'utenza, con un 52% complessivo (DOORS è in realtà in leggero vantaggio, con il 29% rispetto al 23% di Requisite Pro).
Esiste poi un 17% degli utenti che utilizza tool diversi dai due in "pole position": sarà interessante investigare con più attenzione su ciò che bolle in pentola al momento.
Ma il risultato più interessante (e preoccupante) è che quasi un terzo delle aziende rappresentate (attenzione: si tratta peraltro di aziende che annoverano tra i loro collaboratori degli esperti di "systems engineering", membri di INCOSE) non fa apparentemente uso di alcun "tool software" per definire e gestire i requisiti.
Se è vero che i tool di per sè non sono indicazione di maturità, a meno che non siano l'incarnazione di una specifica metodologia e non si inseriscano in un processo strutturato, è altrettanto vero che, particolarmente nel campo della gestione dei requisiti, il mancato utilizzo di strumenti informatici è spesso indizio di una deficienza grave nell'approccio complessivo al "systems engineering".
Il dibattito è aperto; particolarmente graditi i commenti delle aziende fornitrici, grandi e piccole.
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